Poesie sospese in un etere popolato da desideri a forma di piccoli fiori rosa. C’è il vento che soffia lì fuori, vento da Sud che non sappiamo dove ci porterà ma ci sembra familiare e poi noi non abbiamo fretta. E così rimaniamo immobili, sospese, a lasciarci scompigliare i capelli, come bambine con lunghi abiti color latte ed un sorriso abbozzato perché non abbiamo perso l’abitudine di ridere, di noi e con noi.
Noi, bambine non più bambine che in fondo lo rimarranno per sempre perché non hanno dimenticato che si può “mettere ordine alle cose con l’immaginazione”. E che le parole, se non esistono o se non sono abbastanza per raccontare la magia del cuore, possono anche essere inventate. Per raccontare ricordi a cui ci aggrappiamo, un fiore che diventa fermacapelli, il rossetto rosa e il romanticismo che porta con sè. Una donna che non ha mai smesso di sognare. Con cuore e leggerezza. E quella capacità di staccarsi un po’ dalle cose. Di lasciarle scorrere, da sole, come acqua fra le dita.
Perché dopo tutto, dopo le attese, dopo i secondi che scorrono sempre troppo lenti per il nostro incedere irrequieto, dopo i frammenti, dopo i silenzi. Dopo il tutto, in fondo…ci siamo solo noi.
Con o senza vento fra i capelli Perché il nostro vento siamo noi.
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